Ora inizia il tempo delle nuove generazioni; l’età, 25 anni, è la stessa di chi ha cominciato; la prima è stata una sfida totale, irta di incognite ma ricca di aspettative; ora si tratta di proseguire su un solco già tracciato, che ha fatto da apripista a tante altre aziende dando anche vita ad una nuova realtà associativa di recente costituita: Terroir Marche.
Ma i giovani sono la linfa vitale; giovani uomini che si confrontano con la terra, il clima, gli elementi naturali. Il mondo del vino paradossalmente si deve evolvere proprio per rimanere fedele a sé stesso ed anche i produttori più “convenzionali” si stanno convertendo. Oggi Aurora ha trentadue ettari di terreno: dieci di vigneto, due di uliveto, uno di frutta, soprattutto albicocche, cinque di seminativo ed il resto sono boschi ed i caratteristici “calanchi”. Produce soprattutto vino; in realtà non è che lo produce lo sa fare – bene –, dando la giusta rilevanza ai vari elementi che lo compongono: la terra, la vigna, la luna e il sole, il vento e la pioggia, il lavoro dell’uomo.